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Cartografia e SIT in contesto urbano

Gestione informatizzata del territorio (cartografia e SIT): Ipotesi di sviluppo del progetto comunale nell'ambito della Variante generale al Piano regolatore generale di Castelfranco Veneto (*)

(*) Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito dell'incarico affidato al team composto da: arch. Franco Posocco (capogruppo), arch. Massimo Pasqualin, arch. Antonio Pasqualin, arch. Paolo Ceccon (1996)

0.0 Sommario Con questo capitolo ci si propone le seguenti finalità: 1 – descrivere, in estrema sintesi, le caratteristiche tecniche della dotazione informativa di base che è stata utilizzata e/o costruita; 2 – delineare alcuni possibili sviluppi delle attività documentarie avviate, per conservarne significato e valore nel tempo in relazione ai compiti istituzionali. Inoltre vengono date alcune indicazioni propositive circa le modalità operative da seguire, sia per i dati cartografici che alfanumerici, al fine di garantire validità ed efficienza al sistema informativo costruito con la predisposizione della cartografia numerica ed il rilevamento informatizzato del patrimonio edilizio esistente.

1.0 LA CARTOGRAFIA NUMERICA DI BASE Nell’ambito delle Analisi preliminari alla Variante Generale del PRG di Castelfranco Veneto, è stata realizzata la “Carta comunale informatizzata”, o con terminologia più appropriata la carta numerica, ossia costituita da dati grafico-numerici digitali. (1)

(1) La versione numerica di una carta è un insieme di file gestiti dal calcolatore (personal computer), dove sono memorizzate la posizione (x, y, z) e la descrizione degli elementi che la costituiscono, secondo un determinato sistema di riferimento ed utilizzando punti, linee e poligoni, aventi grafie e simbologie codificate.

I dati utilizzati sono quelli della cartografia comunale (2), realizzata a suo tempo e periodicamente aggiornata, con inserimenti grafici manuali, dal Settore Urbanistica e Assetto del territorio. Si tratta di un supporto cartaceo costituito da trentasei fogli in scala 1:2000, che rappresentano i 5.093 ettari della superficie comunale.

(2) La carta, eseguita per conto del Comune di Castelfranco Veneto dall’Impresa SILTA tra il 1973 e il 75, deriva da un rilievo aerofotogrammetrico e ha i caratteri della cartografia tecnica, così come definita dalle Specifiche dettate per quegli anni dalla Commissione Geodetica Italiana.

L’operazione di informatizzazione, ottenuta con digitalizzazione vettoriale, ha ripercorso tutti gli elementi del territorio (fabbricati, strade, corsi d’acqua, vegetazione ecc.) e ha consentito di organizzare i dati numerici ricavati su oltre una decina di livelli informativi logici (l’edificazione, la viabilità, l’idrografia etc.) per le elaborazioni relative alle Analisi preliminari al Piano. Dal punto di vista dell’inquadramento geografico la Carta tecnica numerica utilizza le coordinate calcolate a suo tempo, mediante georeferenziazione dei contenuti; dal punto di vista informativo i livelli progettati sono congruenti con quelli delle Direttive regionali in materia di cartografia. (3)

(3) È una procedura software che consiste nel posizionare, mediante punti di coordinate note (punti di controllo), dati vettoriali (o un’immagine raster) riferiti ad una zona di territorio reale in un determinato sistema geografico di riferimento scelto.

La banca dati territoriale, così ottenuta, rappresenta un moderno strumento di lavoro, del quale gli uffici comunali si giovano sia in termini di rappresentazione cartografica (è infatti possibile produrre dalla stessa banca dati carte a scale diverse, per es. 1:5000 o 1:10000; l’intero territorio comunale o parti di volta in volta significative senza problemi di continuità geografica), sia in termini di controllo territoriale della corretta attuazione degli strumenti urbanistici (ovviamente la carta numerica è aperta agli aggiornamenti e/o modificazioni), di gestione infrastrutturale (si pensi alla possibilità di integrare dati relativi alle varie utenze con dati provenienti dalla cartografia), nonché come supporto per le simulazioni di piano (verifiche delle capacità insediative teoriche, valutazioni di impatto di nuove opere o insediamenti, pianificazioni di settore – traffico, rumore, commercio, anagrafe, ambiente – etc.). (4)

(4) Per ulteriori elementi tecnici sull’organizzazione delle informazioni e sulla struttura informatica cfr. nostra «Relazione sull’esecuzione della cartografia», agosto 1996, vers. 0.1.

Si tratta del primo fondamentale passo verso la creazione del Sistema informativo territoriale, inteso come il complesso insieme di un flusso di dati, dell’apporto di motivate competenze professionali, nonché di apposito software e hardware (5), indispensabili per affrontare i fatti territoriali, così come vengono all’evidenza nelle attività di pianificazione e di gestione.

(5) Questa definizione consente di chiarire che la realizzazione del SIT è una decisione a livello organizzativo-gestionale, tutt’altro che indifferente, e che la dotazione informatica contribuisce ma non esaurisce la costruzione del sistema.

2.0 LA CARTOGRAFIA NUMERICA TEMATICA Si tratta di una dozzina di carte riguardanti l’intero territorio comunale e di altre nove tavole relative alle condizioni dell’edificato da redigersi sulla base delle operazioni di schedatura in corso. L’attività conoscitiva svolta nell’ambito delle Analisi preliminari (sia di tipo ricognitivo d’archivio che originale sul campo) ha contribuito in modo significativo alla costruzione delle prime basi cartografiche tematiche; tali operazioni sono state impostate in modo sistematico e congruente con la cartografia di base e le ipotizzate attività comunali in materia: • i dati e le informazioni raccolte sono state organizzati secondo la Direttiva regionale in materia urbanistica ossia secondo un notevole livello di disaggregazione al fine di consentire n elaborazioni informatiche, purtuttavia sono stati considerati tre quadri di riferimento a cui concorrono insiemi omogenei di informazioni, sia per fonte di reperimento che per dettaglio di implementazione: – il livello sovracomunale (o della pianificazione di area vasta), per consentire all’Amministrazione di partecipare concretamente al dibattito sulle scelte proposte da enti ed istituzioni di livello superiore, o dai comuni limitrofi; – il livello comunale (o della gestione dello strumento urbanistico generale), che per l’intero territorio comunale viene individuato nella scala 1:2000; – il livello attuativo (o dei progetti pubblici e/o privati). • la morfologia insediativa e territoriale (oltre alla concreta disponibilità della cartografia) hanno suggerito, secondo le più aggiornate modalità di gestione cartografica, di rendere le informazioni raccolte coerenti e congruenti con i contenuti grafici della scala 1:2000, al di là delle disposizioni normative e delle esigenze contingenti di rappresentazione cartografica. (6)

(6) cfr. nostra «Relazione metodologica per l’indagine, la ricognizione e la valutazione dello stato di fatto», ottobre 1996, per una dettagliata illustrazione dei contenuti delle tavole.

3.0 IL FLUSSO INFORMATIVO Da quanto espresso appare evidente il ruolo prioritario assegnato al patrimonio di informazioni disponibile presso gli Uffici comunali ed in parte prodotto con le Analisi preliminari svolte. Le stesse analisi pur avendo una loro formale conclusione (con la redazione di cartografie o altri elaborati di sintesi) sono intese ad accogliere il flusso informativo, che l’attività dell’Ufficio di Piano -attraverso la propria struttura informatica dedicata- o meglio, l’intero apparato burocratico comunale, va costituendo ed alimentando con le risultanze dei propri compiti o con l’eventuale apporto di ricerche mirate qualora il tema lo richieda. È poi ben noto come sia l’integrazione e lo scambio delle informazioni tra le parti di una struttura o fra più strutture, a creare quel valore aggiunto per i singoli elementi della conoscenza, che consente le valutazioni ponderate su cui basare le decisioni (sia per la quotidiana gestione che per le diverse progettazioni). La scelta di condivisione dei dati non esclude le responsabilità del singolo ufficio (od altra istituzione) nella costruzione e manutenzione delle proprie basi informative, di cui rimane autore e garante, richiede invece lo studio di appositi protocolli e procedure di scambio. L’Amministrazione comunale ha in avanzata esecuzione una struttura di rete aziendale (reti locali, collegamenti alla rete geografica, possibilità di accesso Internet etc.). In questo senso, l’informatizzazione della base cartografica per livelli logici e delle altre cartografie tematiche in maniera congruente alla stessa base, nonchè la costruzione del database relativo alle operazioni di schedatura, costituiscono ormai ben più che un punto di partenza. (7)

(7) cfr. nostro «Manuale di riferimento: Indagine sulla consistenza del patrimonio edilizio esistente», agosto 1996, vers. 02, utilizzato anche per l’esecuzione del Progetto-Obiettivo comunale.

Su di esse si potrà far leva attraverso chiavi di dialogo (codice fiscale, indirizzo, estremi catastali, coordinate geografiche etc.) con gli altri poli informativi comunali anch’essi produttori e/o utilizzatori di dati, che in estrema sintesi possono essere: • gli altri Servizi tecnici (Lavori pubblici, Ecologia etc); • i Servizi per la popolazione (servizi anagrafici e demografici, sociali, commercio, vigilanza urbana etc.); • i Servizi di gestione (risorse economiche, risorse umane, affari generali etc.). Con le attività preliminari svolte, che hanno costituito la base delle operazione informatiche condotte sui dati sia cartografici che alfanumerici, e che stanno già dando compiutamente significato alle Analisi di piano, possono essere delineate le azioni per consentire un’organica crescita del patrimonio informativo comunale in materia di territorio, in vista della progettazione del piano urbanistico generale nelle sue varie componenti tecniche, senza dimenticare che una buona progettazione urbanistica si verifica nella sua efficiente attuazione e gestione, impensabili senza l’ausilio delle tecnologie informatiche.

3.1 CRITERI METODOLOGICI E IPOTESI OPERATIVE Stabilito che è la disponibilità di validi dati (sotto il profilo della loro attendibilità sia spaziale che temporale) l’elemento che condiziona l’operabilità delle scelte, sembra opportuno formulare alcune proposizioni-guida per la stesura di un possibile programma di costruzione di basi informative (e loro manutenzione). a) Data la peculiarità dei dati che attengono all’assetto territoriale va considerata prioritaria la disponibilità di un supporto geografico di riferimento aggiornato e la messa a punto di una procedura che garantisca la sua efficienza; b) Per le ineludibili integrazioni tra piano e attuazione la rappresentazione geografica del territorio deve trovare poi una corrispondenza informativa e gestionale, sia sul fronte della certificazione urbanistica che sul fronte dei tributi locali attinenti il territorio; c) Stante il ruolo assegnato dallo Stato agli enti locali nella politica complessiva di raccolta delle informazioni statistiche, che supera di gran lunga l’impegno periodico in occasione dei censimenti, si ritiene che vadano comprese anche le tematiche che generalmente non hanno un’immediata esigenza di mappatura (anagrafe, gestione del patrimonio immobiliare, tributi etc.); d) Appare essenziale prevedere da subito una serie di procedure (interne) di conservazione delle basi costruite in questa occasione, di verifica periodica attraverso altre fonti e di scambio con altri settori tecnici dell’amministrazione; e) È confermato dalle esperienze condotte, l’esigenza di formare e specializzare le risorse professionali dedicate con uno specifico apporto formativo, dato che la componente umana è quella più importante tra quelle che costituiscono il sistema informativo. Si può quindi articolare il patrimonio informativo comunale secondo due principali ambiti: • i dati di base per la rappresentazione territoriale, • i dati di origine gestionale.

3.2 I DATI DI BASE PER LA RAPPRESENTAZIONE TERRITORIALE La documentazione riferibile a tali dati può essere riassumibile in: a) la cartografia tecnica Esiste in tale ambito una continua attività in materia svolta dalla Regione Veneto, che si esplica sostanzialmente nella redazione di carte numeriche in scala in scala 1:5000. Questa attività consentirà di acquisire nel breve periodo (8),

(8) Primo semestre 1997, secondo indicazioni della direzione tecnica del Consorzio stesso, fornite per le vie brevi all’Amministrazione comunale nel dicembre 1996.

quanto prodotto dal Consorzio BIM Piave, completando così la dotazione cartografica comunale con: – la carta numerica in scala 1:2000, sulla quale sono state eseguite le Analisi preliminari di cui trattasi, con il buon grado di dettaglio conseguente a questa scala; – la carta tecnica regionale numerica in scala 1:5000, di origine aerofotogrammetrica, sulla quale restituire il disegno dello strumento urbanistico vigente e/o da adottarsi. L’integrazione delle due cartografie consente di avere da una parte una efficiente gestione del patrimonio edilizio e dall’altra una buona rappresentazione della morfologia territoriale. b) I dati catastali Sono noti gli intendimenti raggiunti a livello nazionale sul ruolo dei Comuni, chiamati a collaborare nella revisione ed aggiornamento del catasto. In tal senso esistono ormai esperienze di forme di convenzionamento tra Dipartimento per il territorio (Ministero delle finanze) e singole amministrazioni. (9)

(9) Nella recente Legge collegata alla Finanziaria 1997 sono stabilite alcune scelte di fondo relative all’aggiornamento del catasto e la gestione unitaria con gli enti locali (art. 3, c. 153, 154, 155 e 156, in parte già poste con l’art. 3, c. 56, 57 e 58 della L 549/1995 collegata alla Finanziaria 1996), per le quali è prevista l’emanazione di appositi regolamenti.

Ampio spazio riveste la componente cartografica, sulla cui utilità non sembra di doversi soffermare, nell’ambito del miglioramento della base informatica catastale e della sua utilizzazione da parte dei Comuni per allineare gli archivi catastali alla realtà territoriale. (10)

(10) Sono state ipotizzate, tra le altre, le seguenti operazioni: a) digitalizzazione della cartografia catastale, b) aggiornamento attraverso materiale fotogrammetrico, c) rasterizzazione delle unità immobiliari urbane e calcolo delle superfici, d) attività di verifica della toponomastica.

3.3 I DATI DI ORIGINE GESTIONALE La documentazione riferibile a tali dati può essere riassumibile in: a) Basi territoriali ISTAT Si tratta di uno strumento per accedere ad una selezione delle informazioni geografiche e statistiche raccolte in occasione del XIII Censimento 1991. (11)

(11) Cfr. ISTAT (Direzione centrale Popolazione e Territorio), «Basi territoriali comunali ISTAT – Manuale per l’uso del prodotto», vers. 1.0, luglio 1996.

Le informazioni statistiche che possono essere associate, in modo informatico e con attributi geografici, alle sezioni di censimento sono: – popolazione residente totale, per sesso, per stato civile, per classi di età, per titolo di studio e per occupazione; – abitazioni per utilizzo, per titolo di godimento e per numero di stanze; – famiglie per numero di componenti. Si ritiene opportuno disporre di alcune delle basi ipotizzate, con una periodicità più fitta rispetto a quella censuaria, per le verifiche del grado di attuazione dello strumento urbanistico e delle altre fonti di indagine. b) Altre elaborazioni ISTAT In relazione all’introduzione del Sistan (Sistema statistico nazionale) parecchie ricerche ed indagini statistiche, da eseguirsi nel periodo intercensuario, prevedono la raccolta dei dati a livello territoriale da parte degli uffici comunali, tra le quali più d’una possono avere valenze territoriali ed esigenze di mappatura (licenze di commercio, attività edilizia, opere pubbliche etc.). (12)

(12) Nato nel 1989, prevede che l’Istituto stesso passi da una funzione di unico esecutore delle diverse statistiche a coordinatore delle relative attività, comprese nell’apposita programmazione. Cfr. da ultimo, Dpcm 21 novembre 1996 “Programma statistico nazionale 1997 – 1999”.

c) Dati gestionali comunali in senso stretto Vengono qui ricomprese tutte quelle basi informative alfanumeriche aventi natura e scopi di servizio, finalità erariali e/o impositive ed organizzative, riferibili al territorio: – tra le prime: le concessioni, autorizzazioni, erogazione di servizi etc., – tra le seconde: ruoli , imposte, forme contributive, etc., ancora, la gestione del conto patrimoniale, per gli aspetti immobiliari, estimativi e di manutenzione delle proprietà pubbliche.

4.0 L’ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI E IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE (SIT) Se è vero che la disponibilità della Carta comunale numerica in scala 1:2000 ed il patrimonio informativo ad essa correlato, costituito dalle elaborazioni cartografiche tematiche realizzate sinora, assieme all’acquisizione della Carta tecnica regionale numerica in scala 1:500, costituiscono una parte significativa del processo di informatizzazione delle procedure urbanistiche, sarà particolarmente importante disporre di un applicativo software GIS (Geographical Information System), implementabile sul software cartografico, al fine di poter usare in maniera integrata i dati alfanumerici e cartografici, ossia procedere ad elaborazioni partendo indifferentemente dagli uni o dagli altri. (13)

(13) Il GIS integra dati georeferenziati ed è in grado di rendere esplicite informazioni implicite nel database. Dal punto di vista funzionale è in grado di svolgere tre fondamentali operazioni: a) input di dati, b) analisi di dati secondo regole numeriche, statistiche, grafiche, topologiche etc.; c) output di dati.

Elaborazioni di tale segno sono facilmente ipotizzabili sia nell’ambito della progettazione urbanistica che nell’attività di gestione e controllo; se ne possono citare alcune più vicine a quelle che comunemente vengono concepite: – sofisticate rappresentazioni cartografiche, – correlazioni tematiche e alfanumeriche (analisi topologiche e collegamenti a database), – simulazioni e/o verifiche di dimensionamento, – valutazioni di impatto ambientale e sociale, – integrazioni di elaborazioni provenienti da reti di monitoraggio; senza dimenticare che l’applicativo software GIS può utilizzare una serie di livelli informativi gestionali (banche dati comunali a carattere istituzionale o appositamente definite), al fine di rendere efficienti: – le procedure amministrative e tecniche legate al rilascio di pareri, certificati etc.; – l’istruttoria delle concessioni edilizie; – il controllo costante ed aggiornato dello stato di attuazione delle politiche urbanistiche.

 

Appendice C all'elaborato: Comune di Castelfranco Veneto, Analisi preliminari alla Variante Generale del Piano Regolatore Generale Comunale - Relazione di sintesi - 1996 - 1997, marzo 1997, Gruppo di lavoro: arch. Franco Posocco, arch. Antonio Pasqualin, arch. Massimo Pasqualin, arch. Paolo Ceccon, arch. Iris Baccini, arch. Filippo Lambertucci, arch. Traudi Pelzel, arch. Pisana Posocco, dott. Roberto Zancan. L'elaborato è disponibile on line.

Il capitolo 3.5.0 "La Pianificazione attuativa" è di geom. Antonio Campagnolo e arch. Luca Pozzobon.

Le Appendici A "Parte Ia: Evoluzione e struttura della popolazione residente - sintesi" e B "Parte IIa: Evoluzione e struttura delle attività produttive e della occupazione - sintesi" (non disponibili) sono di prof. Ferruccio Bresolin, dott. Michele Zanette, dott. Noella Gava.

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