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Classe, a me gli occhi !

L'attenzione è dovuta ! L'ambiente è adeguato ?

E' curioso come – pur nell’apprezzabile ottica di ottimizzare le risorse di personale – le normative scolastiche spingano a fare classi del numero più alto possibile di studenti (_1_), invece di partire dalle dimensioni degli spazi a disposizione. Attraverso una ricognizione delle superfici delle singole aule e utilizzando i parametri delle normative tecniche in vigore (_2_), si perviene agevolmente al numero massimo ammissibile per ognuna, in forma analitica. Vale la pena di rammentare che i parametri – i cosiddetti standard – assicurano, oltre che la funzionalità didattica ed edilizia, l’accessibilità in genere e il sicuro esodo in tutti i casi di emergenza.

Misurare prima le potenzialità della singola aula per poi passare alla verifica di fattibilità delle scelte di massima compiute in sede di programmazione, per poi procedere al collocamento delle classi nelle aule: in tal senso sembra muoversi la Magistratura, a leggere alcune decisioni inerenti alla sospensione di gli atti dell’organo ministeriale periferico, relativi agli accorpamenti di classi con conseguente sovraffollamento.

Per un attimo vediamo di pensare che le aule abbiamo dimensioni consone al numero degli utenti e alle varie attività programmate, e che siano confortevoli – magari con interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria – dato che quelle esistenti saranno usate ancora per anni. Sicuramente dobbiamo mettere in conto interventi di riconversione funzionale a partire dalle loro dimensioni. Sono molti i laboratori di informatica riutilizzati sostanzialmente solo come spazio, essendovi hardware e software superati, per non parlare delle postazioni.

Se l’ICT (Information and Communications Technology) permette di scardinare la dimensione temporale della lezione in classe, «lo spazio fisico dell’aula si dimostra essere ancora troppo rigido e standardizzato. […] La scuola della società della conoscenza richiede spazi modulari e polifunzionali, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi». (_3_) Ne sono stati individuati alcuni:

- la classe (dove gli spazi della tradizionale didattica frontale ed erogativa si integrano e/o modificano per valorizzare le competenze relazionali dello studente e stimolare la sua socializzazione),

- lo spazio di esplorazione (della strumentalità specialistica legata alle differenti discipline),

- l’ agorà (eventi o presentazioni in modalità plenaria, debate),

- lo spazio individuale (lo studente vi sviluppa il proprio percorso di apprendimento secondo i propri tempi e ritmi, attitudini e propensioni),

- lo spazio informale (attività non strutturate, senza orari, che possono avere luogo in punti diversi).

Queste destinazioni spaziali devono fare i conti con l’articolazione degli spazi scolastici in cui si dividono le scuole agibili.

La condizione da cui non si sfugge è che si fa innovazione nel mondo della scuola in un'edilizia esistente per lo più datata e così «La fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici che risultano essere sempre più inadeguati poiché indistinti per obiettivi e finalità didattiche.» (_4_) È evidente che ad ogni specifico spazio, così come definito, corrispondono elementi d’arredo peculiari. Spesso è proprio l’arredamento che può fare la differenza essendo gli spazi esistenti un forte vincolo all'introduzione di nuove funzioni e all’esplicarsi delle conseguenti attività, talvolta non definite a priori.

Può risultare utile esaminare alcune forme aggregative, sotto l’aspetto strettamente compositivo e architettonico, avvalendosi di esperienze consolidate. (_5_)

L’IIS “Luca Pacioli” in Crema (_6_) ha messo a disposizione, tra l’altro, documentazione tecnica per le seguenti soluzioni:

- 14/20 Lavori in gruppi,

- 15/20 Discussione in gruppi,

- 16/20 Lezione frontale / Discussione,

- 17/20 Lezione frontale / Verifica,

- 18/20 Dibattito,

- 19/20 Incontro con tutor / Revisione progetti.

Per «aula o spazio aperto di una scuola digitalmente abilitata» circolano più definizioni, riportiamo quella di un autorevole studioso, che ci aiuta ad entrare nel merito.

«[…] si tratta di un’aula attrezzata con banchi mobili e ricombinabili, fornita di videoproiettore, di un computer portatile per il docente, potente e dotato anche di scheda televisiva. Le periferiche dovranno essere dotate di connessione senza fili e dovranno essere presenti scanner, stampante, una postazione di videoripresa digitale, macchina fotografica, videocamera (ma anche una webcam posta su un banco). L’aula deve poi essere dotata di una rete a banda larga wi-fi e di un certo numero di computer portatili, con software di fruizione e di produzione multimediale per il web, che possono essere distribuiti ai ai ragazzi durante le fasi di apprendimento collaborativo o in piccolo gruppo. Nelle fasi di apprendimento di natura prettamente asimmetrica e di comunicazione unidirezionale, i banchi potranno essere posti in una configurazione tradizionale e l’insegnante potrà svolgere la lezione supportato dal videoproiettore, che riprodurrà di volta in volta sullo schermo slide di sintesi e presentazioni, brevi filmati o video presi in digitale […] oppure presentare siti web che servono all’approfondimento delle tematiche affrontate nelle lezioni frontali, o ancora restare inattivo, quando l’insegnante riterrà che tenere lo sguardo negli occhi degli studenti piuttosto che sullo schermo possa facilitare la comprensione. […] l’aula o lo spazio potrà essere riconfigurato, i banchi mobili verranno riaggregati a quattro a quattro o a due a due e su ogni isola di lavoro, attorno alla quale possono prendere posto da tre a cinque discenti, verranno posizionati i notebook connessi in modalità wi-fi alla rete Internet, allo scanner, alla stampante e al videoproiettore; a questo punto i piccoli gruppi potranno, sotto la guida del docente, svolgere lavori di approfondimento, ricerca e produzione audio-video. Questa strutturazione dell’ambiente scolastico e formativo “a geometria variabile” permette di comprendere che cosa intendiamo per “spazi della formazione abilitati alla medializzazione estesa digitale”.» (_7_)

Nella nuova aula digitale lo spazio – o meglio, l’articolazione degli spazi – è completamente ripensata. Vediamone gli elementi compositivi e d’arredamento, che sono sempre connessi con gli aspetti di ICT, cercando di definire con l’aiuto delle concrete realizzazioni che ormai si possono vedere e con la messa in produzione da parte di ditta specializzate di più soluzioni, gli elementi salienti e le caratteristiche prestazionali da considerare nella progettazione.

Sedia / banco ergonomica mobile e girevole, che consente il cambiamento di postura, con il massimo comfort, e di posizione (lezione frontale o altra aggregazione); dotata di base (sotto la seduta) per tenere zaini ed oggetti personali e di piano di lavoro e/o d’appoggio mobile e regolabile (articolato sul bracciolo) dove appoggiare computer portatili, libri e quaderni. Un arredo che garantisce di agire in autonomia e in gruppo al tempo stesso

Tavolo modulare di diverse forme, colorato, su ruote bloccabili, sempre di facile aggregazione formale per le nuove configurazioni d’aula (gruppi di lavoro che vanno dal singolo studente, 2, 4, 6, 10 e più studenti)

Tavolo interattivo multi-funzionale rettangolare, su ruote bloccabili, regolabile in altezza con il piano posizionabile in orizzontale o verticale (come lavagna bianca o schermo di proiezione). Integrato con idoneo videoproiettore interattivo diventa lavagna multimediale. È bene sia dotato di ripiano per notebook e staffa per videoproiettore. Dimensioni orientative 180 x 90 x 71/115h cm

Teacher Desk, per l’utilizzo delle attrezzature informatiche, idoneo a custodire la strumentazione (cabinet con serratura), dotato di quattro ruote, multipresa a 6 posti con interruttore e protezione a norma. Dimensioni di massima: 70 x 60 x 140h cm

Tavolo master (o cattedra multimediale), predisposta con uno o due vani apribili sul piano, chiusi ne consentono l’uso consueto, concepito per l’ordinato e rapido ricollamento delle attrezzature di ausilio. Dimensioni usuali (due vani) 160 x 80 x 72h cm

Armadietto di ricarica e sincronizzazione per tablet universale o iPad, dimensioni indicative 35 x 40 x 45h cm, con cassetti regolabili (max 10), impilabile fino a 3 (totale 30), dotato di ventola integrata di raffreddamento; sicurezza garantita da accesso personalizzato e dalla possibilità di fissaggio o vincolo ad altri arredi

Supporto espositivo leggero e portatile, consiste in un telaio per il riposizionamento (verticale) di superfici espositive (su cui è possibile disegnare) sempre a portata di mano, che sono usate come piano (orizzontale) di tavoli

Sull'approccio Flipped Learning e sulle implicazioni d'arredamento, suggeriamo la lettura e l'esame delle belle immagini del numero dedicato all'istruzione di un'impegnata casa di produzione di arredamento per l'istruzione, la sanità e il terziario. Vi sono tanti esempi che esplorano principi di progettazione, idee di prodotto e applicazioni, con l'obiettivo di migliorare il successo degli studenti. Le storie dimostrano come nuovi ambienti di apprendimento attivo migliorino il coinvolgimento degli studenti e gli esiti formativi. (_8_)

Vengono illustrati in un'ottica Blended spaces for learning le configurazioni:

- peer-to-peer + group

- personalized learning

- in-class lecture + review

- discussion + presentation.

Lo staff di ricercatori formulano le seguenti conclusioni:

  1. Person-to-person connections remain essential for successful learning.

  2. Technology is supporting richer face- to-face interactions and higher-level cognitive learning. La tecnologia sta sostenendo interazioni faccia a faccia e un apprendimento cognitivo di livello superiore più ricchi

  3. Integrating technology into classrooms mandates exibility and activity-based space planning.

  4. Spatial boundaries are loosening.

  5. Spaces must be designed to capture and stream information. Gli spazi devono essere progettati per recuperare e trasmettere informazioni.

  6. High-tech and low-tech will coexist.

versione 01.1-20160226

note:

(_1_)

dPR 20 marzo 2009, n. 81 «Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola […]». Il numero di alunni massimo consentito per classe è 29 per le primarie, 30 per le medie e 33 per le superiori.

(_2_)

dm 18 dicembre 1975 «Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica». Ad esempio, si prevedono 1,96 mq netti per alunno per le superiori, ma - sia chiaro - si tratta delle aule di quaranta anni fa.

(_3_)

Miur - Indire Ricerca, «Quando lo spazio insegna: ripensare lo spazio e le dotazioni per la scuola del nuovo millennio», novembre 2012, in www.indire.it , URL consultato il 25 febbraio 2016.

(_4_)

Miur - Indire Ricerca, «Quando lo spazio insegna: nuove architetture per la Scuola del nuovo millennio», maggio 2012, in www.indire.it , URL consultato il 25 febbraio 2016.

(_5_)

Miur - Indire Ricerca, «Quando lo spazio insegna: Come ripensare lo spazio e il tempo dell’apprendimento?», maggio 2013, in www.indire.it , URL consultato il 25 febbraio 2016. E' presente una galleria di immagini e di disegni dettagliati e in scala, da cui riproduciamo alcuni particolari.

(_6_)

L'istituto aderisce alla rete Avanguardie Educative. http://avanguardieeducative.indire.it/ , URL consultato il 25 febbraio 2016. Segnaliamo anche le iniziative a Milano con il “Giusti - D'Assisi”, il “Savoia Benincasa” di Ancona, e altre ancora si possono trovare agevolmente in rete.

(_7_)

Paolo Ferri, La scuola digitale. Come le nuove tecnologie cambiano la formazione, 2008, Mondadori, pag. 109 - 10.

(_8_) cfr. Steelcase, 360° The Educational edition [“Class, Can I Have Your Attention?” Space can help improve student attention, engagement and learning outcomes], numero speciale, in particolare pag. 28 - 34, URL consultato il 25 febbraio 2016.

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